20111003

Dio gioca a umani

Un ratto viene liberato in uno spazio lungo circa 3 m, con una ciotola di cibo al lato opposto della sua gabbia. Dieci secondi dopo la sua liberazione, viene fatto cadere del cibo nella ciotola. Se il ratto, però, giunge alla ciotola in meno di dieci secondi a partire dalla liberazione, non ottiene cibo. Dopo un certo numero di prove ed errori, il ratto, grazie alla sua mente pratica, riesce in qualche modo a mettere insieme 2 + 2 e afferra l'importanza dell'elemento tempo. Dal momento che ci vogliono solo due secondi per correre dalla gabbia direttamente alla ciotola del cibo, il ratto deve usare il tempo eccessivo in un modo poco incline al suo comportamento normale di dirigersi direttamente verso il cibo.
In queste circostanze, il ritardo acquisisce un significato pseudo causale, in particolare per i veterani di altri tests che sono diventati savi nei confronti degli esperimenti... Con il termine di pseudo causale intendo che qualsiasi comportamento del ratto durante questi secondi extra diventa auto confermante e auto rinforzante, diventa l'azione necessaria che viene premiata o che produce la comparsa del cibo Dio solo sa dove. Inutile dirlo, questi comportamenti sono idiosincratici per ogni singolo animale, il che conferisce ad essi un aspetto particolarmente bizzarro, capriccioso: movimenti indietro e in avanti, un certo numero di piroette a destra o a sinistra, salti, eccetera, che il ratto esegue all'inizio probabilmente per puro caso, ma che poi ripete fedelmente come se costituissero il vero segreto del suo successo con il cibo. E ogni volta che il ratto ritrova il cibo nella ciotola, ciò conferma la convinzione che questo comportamento particolare in qualche modo produca il cibo. Questi comportamenti sono pertanto l'equivalente evidente delle superstizioni coatte umane, basate spesso sulla vaga convinzione che sono richieste da qualche sperimentatore divino.

(Paul Watzlawick)
Rubando la citazione a Francesco Tesei.