20111231

Parole parole parole... (parte 3)


Dopo essermi allontanato abbastanza troppo, torniamo al dizionario della prima parte di questo multi-post.

Persone più fortunate di me hanno avuto la goduria di avere un dizionario etimologico a casa. Sbavo solo a pensarci. Ma una bella cosa me la sono procurata da solo: un thesaurus.
E c'è gente che neppure sa cosa sia...
Non uno solo, me ne procurai: comprai prima un "dizionario analogico", che è un sinonimo carino che possiamo trovare per "thesaurus"; a seguito, ne acquistai un altro, più completo e curato (e costoso...), del Reader's Digest.

Fu in quel periodo che flashai "la rete semantica" che avevo in testa.
Nulla di profondo: il linguaggio che conosciamo è una fittissima rete dove le parole si legano tra loro per le varie astratte relazioni che la nostra mente riesce a cogliere in/tra esse. Banale, no?

Ma pensate che goduria immane per me scoprire un sito che ha appunto il nome di Visual Thesaurus.
Provatelo: vi potete muovere nella rete del linguaggio (inglese)... estasiante, almeno per me, e sicuramente per i lettori di dizionario che condivideranno il piacere di perderci tanto di quel tempo...

Perciò, ero deciso a spendere i 20 euri annuali richiesti per fruirne a go go, finché...

Il solito errore di non cercare su Google ciò che immagini. Esiste gratis... anzi, esistono gratis:
Snappywords e Visuwords!
(indovinate dove cliccare per offrirmi 1/6 di caffè)

20111230

Parole parole parole... (parte 2)



Il culto del "vocabolarismo", è stato in me rafforzato dalla Filosofia.

Il filosofo ha l'intenzione, che abbiamo tutti, di capire come stanno "davvero" le cose.
E il primo che ti viene a dire qualcosa in questa storia chi è? Socrate. Ti vai a leggere i dialoghi platonici dove a parlare è lui, e alla fine di cosa si tratta?  Che cos'è l'amore, che cos'è la temperanza?
Si tratta di trovare la definizione corretta che sta dietro a un nome.

E poi avanti tutta coi filosofi che tagliarono le gambe all'oscuro linguaggio dei predecessori (Locke, Hume) e che cominciarono a distinguere tra doxa logos nei discorsi propri e altrui, cercando di sfrondare la chiacchiera e fare un discorso ben definito (Wittgenstein col Tractatus, Carnap con la sua Analisi Logica, il Logicismo e così via).
Ma non è il momento di mettere in mostra che so usare Wikipedia per far finta di sapere cose che invece non so.
Ma come s'intuirà sto sviluppando un programma di studio al riguardo che ho a cuore seguire.

In proposito mi sento di dare una garanzia: uno studente (bravo) di Matematica si perde molto meno in discorsi facili a fraintendersi, poiché ha l'istinto di domandarsi: wtf, di cosa, esattamente, stiamo parlando?
(indovinate dove cliccare per offrirmi 1/6 di caffè)

20111228

Parole parole parole.... (parte 1)

Come raccontato in qualche post fa, sono tra le persone che conosco che hanno amato, in un periodo della loro vita, passare ore e ore semplicemente a sfogliare il vocabolario.

Già, leggere il vocabolario. Può sembrare tristissimo. Ricordo una puntata di Willy,_ il principe di Bel-Air in cui il personaggio di nome Hilary si strafà di caffeina e nell'iperattività che la prende comincia a leggersi il dizionario. Ogni tanto durante la puntata passa a spiegare qualche parola.

Non riesco a pensare a molto di più utile che spendere il proprio tempo a chiarirsi il senso delle parole.
Se si facesse come semplice esercizio scolastico, lo scrivere sul quaderno d'italiano il significato di alcune parole, la gente avrebbe le idee molto più chiare. Per lo meno, capirebbe la differenza tra interpretare e capire.
(indovinate dove cliccare per offrirmi 1/6 di caffè)

20111225

Buon Natale... e la dolcezza della malinconia


Se penso a come il Natale scorso vedevo la mia vita, il mondo e me stesso, e a come invece li vedo adesso...
Se ci penso, mi chiedo che valore ha farlo ancora: vedere la vita, vedermi nel mondo...
Tanto, il prossimo Natale, sarà tutto infranto.

Ma ho promesso a un'amica un pensiero felice quotidiano, e già questa Vigilia non ho mantenuto la parola.
Almeno, per Natale, me lo faccio venire:
penso che tante persone saranno felici, e non perché è Natale, ma perché le tante persone buone che conosco avranno una pausa dalla frenesia quotidiana per poter vivere sé stesse, e la mia speranza è che vedano in sé quel che io scorgo in loro.
Specialmente qualcuno, che tra due natali ha cambiato un mondo.

Con un post che sembra scritto da un prete, vi auguro non un buon Natale, ma un buon giorno come tutti i giorni dovrebbero esser buoni. 

20111213

Un giorno a parola

Quando ero "piccolo" a volte passavo il pomeriggio a gambe incrociate sul letto col dizionario Zingarelli (11a edizione) spalancato davanti, sfogliandolo, aprendolo a caso, leggendo definizioni etimologie varianti di parole su parole. Ricordo poi la mia gioia nel comperare il mio primo thesaurus (con pessimo gusto titolato Dizionario Analogico), seguito dallo stupendo altro thesaurus del Reader's Digest (come tutte le opere che vantano tale firma).
Ero invaghito delle parole; l'amore per come lettere si facessero in suoni richiamanti un universo semantico poeticamente indefinito.
A scrivere ero un po' confusionario a scuola, ma prendevo voti alti perché in ogni caso di parole ne avevo tante, tante. Ogni parola il suo significato, e le combinazioni praticamente infinite si articolavano frementi in vivacissimi sciami di possibili sensi, possibili spunti di discorsi che spingevano la mente verso altro, nel continuo piacere dell'estraniazione. 
Pochi giorni fa un amico mi ha suggerito una newsletter che mi impone d'esprimere gratitudine più che sincera nei suoi confronti. Il sito è Una parola al giorno.
In un tempo di vita tale quel è questo, quando la morte si fa paura quotidiana e la vanità dell'esistenza sprona al disperato tentativo di contribuire al più grande e (sperabilmente) più duraturo organismo dell'intera specie umana, la percezione dell'attuale illeceità degli antichi pomeriggi con lo Zingarelli conferisce raro piacere all'essere iscritto a quella newsletter, che appunto mi dà quello spuntino di pura lussuria linguistica che tanto trovo caro.
A ciò aggiungo, per gli anglofoni (haimé dura si fa la vita per chi tale non vuole essere), il più completo e dunque ancor più inebriante A word a day.
Ad onore di coloro che pensano che la "realtà" sia quasi del tutto una costruzione linguistica.

Path-etico



Leave me out with the waste
This is not what i do 
It's the wrong kind of place 
To be thinking of you 
It's the wrong time 
For somebody new 
It's a small crime 
And i've got no exuse 

Is that alright? 
Give my gun away when it's loaded 
Is that alright? 
If u dont shoot it how am i supposed to hold it 
Is that alright? 
Give my gun away when it's loaded 
Is that alright 
Is that alright with u? 

Leave me out with the waste 
This is not what i do 
It's the wrong kind of place 
To be cheating on you 
It's the wrong time 
but she's pulling me through 
It's a small crime 
And I've got no exuse 

Is that alright? 
Give my gun away when it's loaded 
Is that alright? 
If u dont shoot it how am i supposed to hold it 
Is that alright? 
Give my gun away when it's loaded 
Is that alright 
Is that alright with u? 

Is that alright? 
Is that alright? 
Is that alright with u? 
Is that alright? 
Is that alright? 
Is that alright with u? 

No...