20121201

Prosatomi


Sono ispirato?
Inspiro. Addento la pizza pancetta e stracchino.
Sospiro. Redbull.
Musica relax, pc.
Tastiera, germi sui tasti, dita profumate dal sapone al tè verde che si scambiano batteri con la tastiera.
Schermo illuminato dalla corrente. Curiosità si sveglia. Da dove viene la corrente? Non so. Associazioni dubitative. Cosa so? Nome, Cognome, rappresentazione attuale del mondo. So che non so neppure quella che avevo ieri, di rappresentazione del mondo, perché è solo nella rappresentazione del mondo di oggi che la posso ricordare. Esiste solo il presente, o peggio la sua illusione nel probabile ritardo tra i nostri processi mentali e l'esperienza che ne facciamo. Muovo le dita; so di muovere le dita; sono consapevole della mia iniziativa di muovere le dita solo dopo che ormai l'impulso di farlo è partito.
Sono solo l'archivio di me stesso. Stronzate, "consapevole" ancora non ha un senso, uno scenziato non può misurare dimensioni non definite.
E le dita vanno, tamburellando i piccoli coiti elettronici, partorendo parole digitali.
Noi siamo stati, prima che volessimo definirci. È l'egolatria tenace di un passo evolutivo nel divorzio tra il solo e il tutti.
Leggo il Jazz Acido di una conoscente. Esperisco la pluralità. Affronto i commenti di un matematico alle mie parole approssimative.
Il mondo continua a rotolare nello Spazio, ma non me n'ero accorto poco fa. Sembrava tutto fermo, poi il frigo ha iniziato a fare i gargarismi. Un suggerimento per chi non ha ancora lavato i denti. Odiati frighi, e odiate antropomorfizzazioni.
Vorrei suonare più di un pianoforte, un silenziocaos che richieda più esistenze per i suoi infiniti tasti.
Ho un beat che gira, e il suono mi arriva all'orecchio dalla parte sbagliata dei timpani, da dentro la testa.
Non c'è una storia da narrare che si distingua dalle altre. Le fantasie sono un'unica orgia di fame d'esistere.
Sono le leggi dell'esistenza. Quelle degli uomini sono facili da sapere, e il problema è rispettarle. Quelle dell'universo non puoi infrangerle, e il problema è saperle.
Ma io non m'inganno d'isotropia: le leggi cambiano nel tempo. Non eravamo qui, ma in un atomo soltanto, tutt'insieme prebigbangamente. E in un'attimo soltanto... pure l'entropia ogni tanto tira qualche brutto scherzo.

Poi magari sono un cervello in una vasca che gioca al video game del Roma 30 Novembre 11:13 Via blablabla, qui ed ora. Allora complimenti alla casa videoludica per l'ottimo prodotto. Gioco e mi diverto.