20120103

Postfazione alla premessa d'ogni epilogo (parte I)

Abbiamo pensieri. (Si spera).
Abbiamo dei sensi, che sembrano essere: olfatto, vista, gusto, tatto, udito.
Ci viene naturale: i sensi sono 5.
Ma mettetevi nei panni del primo che se l'è chiesto.

Ricordo di aver beccato su youtube, ma non mi va di cercarli, dei video su un quiz televisivo molto carino. Il conduttore poneva domande propriamente banali e i punti venivano assegnati a chi dava la risposta più originale. (Ok alla fine la webmania prevalse: eccone uno)
Sarebbe proprio da rifare.
In una puntata, a un certo punto il conduttore chiede: quanti sono i sensi. Cominciano a uscire fuori cose come il senso di colpa, il senso dell'equilibrio, il senso dell'umorismo, il senso del calore (che è diverso da quello del tatto riguardante consistenza, ruvidezza etc).

Come un giorno al bar un mio amico disse che un grand'uomo aveva detto, il mondo è un tutt'uno che sta qui, l'uomo lo categorizza e dopo un po' di tempo altri uomini credono che certe cose siano davvero "separate". It is not the case.
Mi pare il citato fosse Feynman, ritrovando nelle sue Lezioni sulla Fisica:
So, ultimately, in order to understand nature it may be necessary to have a deeper understanding of mathematical relationships. But the real reason is that the subject is enjoyable, and although we humans cut nature up in different ways, and we have different courses in different departments, such compartmentalization is really artificial, and we should take our intellectual pleasures where we find them.
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