20110430

Il senso della Poesia

PS (prae scriptum): Le ben note scimmiette ivi non metaforizzano l'omertà ma l'ottusità intellettuale che, caostopic, è il vero movente di quanto scrivo.
Ripensavo infatti a quando ero (pre)suntuoso poeta e molto mi interrogavo sul senso che potessi dare alla Poesia.
Sottolineo che la domanda non era, "ovviamente", che senso la Poesia potesse avere, ma che senso alla Poesia si potesse dare; su questo importantissimo punto (in my opinion, yep), ovvio a coloro che hanno proseguito almeno un pizzico oltre il nichilismo, passando per bene al suo interno, seccenterò più avanti.
La questione è tornata a far sentire la sua invero propriamente povera importanza, in margine al recente riflettere su come si possa indurre il desiderio di liberare la propria mente.
Troppo blablabla vorrei dispensare a questo punto, per cui mi accorgo che è meglio tacere, poiché il genio è colui che dice le cose più profonde nel modo più semplice, e ritenendo sacrosanto assumere  tale postulato, non aggiungo altro che l'osservazione di come in un certo senso il problema nasce cresce e speriamo che non muore nel "Il maestro apre la porta, ma tocca all'allievo varcarla."
Dopo tanta indefinitezza perditempo, il tema del post: la poesia IF di Kipling.
E' la più bella poesia che abbia mai letto, per profondità di contenuti.

Rudyard Kipling - IF
( Lettera al figlio, 1910 )

If you can keep your head when all about you
Are losing theirs and blaming it on you,
If you can trust yourself when all men doubt you
but make allowance for their doubting too,

If you can wait and not be tired by waiting,
Or being lied about, don¹t deal in lies,
Or being hated, don¹t give way to hating
And yet not look too good, nor talk too wise:

If you can dream - but not make dreams your master,
If you can think - but not make thoughts your aim;
If you can meet with Triumph and Disaster
And treat those two imposters just the same;

If you can bear to hear the truth you¹ve spoken
Twisted by knaves to make a trap for fools,
Or watch the things you gave your life to, broken,
And stoop and build them up with worn-out tools

If you can make one heap of all your winnings
And risk it all on one turn of pitch-and-toss
And lose, and start again at your beginnings
And never breathe a word about your loss;

If you can force your heart and nerve and sinew
To serve your turn long after they are gone,
And so hold on, when there is nothing in you
Except the Will which says to them: "Hold on!"

If you can talk with crowds and keep your virtue,
Or walk with kings, yet not lose the common touch,
If neither foes nor loving friends can hurt you;
If all men count with you, but none too much,

If you can fill the unforgiving minute
With sixty seconds' worth of distance run
Yours is the Earth and everything in it,
And, what is more, you'll be a Man, my son!





(..traduzione..)

Se riuscirai a non perdere la testa quando tutti
la perdono intorno a te, dandone a te la colpa;
se riuscirai ad aver fede in te quando tutti dubitano,
e mettendo in conto anche il loro dubitare;

se riuscirai ad attendere senza stancarti nell'attesa,
se, calunniato, non perderai tempo con le calunnie,
o se, odiato, non ti farai prendere dall'odio,
senza apparir però troppo buono o troppo saggio;

se riuscirai a sognare senza che il sogno sia il padrone;
se riuscirai a pensare senza che pensare sia il tuo scopo,
se riuscirai ad affrontare il successo e l'insuccesso
trattando quei due impostori allo stesso modo

se riuscirai ad ascoltare la verità da te espressa
distorta da furfanti per intrappolarvi gli ingenui,
o a veder crollare le cose per cui dai la tua vita
e a chinarti per rimetterle insieme con mezzi di ripiego;

se riuscirai ad ammucchiare tutte le tue vincite
e a giocartele in un sol colpo a testa-o-croce,
a perdere e a ricominciar tutto daccapo,
senza mai fiatare e dir nulla delle perdite;

se riuscirai a costringere cuore, nervi e muscoli,
benché sfiniti da un pezzo, a servire ai tuoi scopi,
e a tener duro quando niente più resta in te
tranne la volontà che ingiunge: "tieni duro!";

se riuscirai a parlare alle folle serbando le tue virtù,
o a passeggiar coi Re e non perdere il tuo fare ordinario;
se né i nemici o i cari amici riusciranno a colpirti,
se tutti contano per te, ma nessuno mai troppo;

se riuscirai a riempire l'inesorabile minuto
e a dar valore ad ognuno dei suoi sessanta secondi,
il mondo sarà tuo allora, con quanto contiene,
e - quel che è più, tu sarai un Uomo, ragazzo mio!