20110517

Me?Me?Meme?

Quando ero piccolo mio padre chiamava mio fratello e me, rispettivamente, memotto e memetto; che poi furono abbreviati, rispettivamente, in memo e meme.
Poi, quando iniziai il liceo, nel focoso fervore (tautologia) 
dello stereotiparsi gran intellettuale 
(scuola italiana che haimé lasci ergersi i mediocri nella mediacrità...), 

presto supposi che le idee di una persona potessero essere considerate come aventi vita propria, e usanti dunque le menti che le pensano come mero supporto della propria vita parassitaria.
Essere parassiti è una gran cosa, a ben vedere la definizione del concetto stesso di essere vivente implica un qualche parassitismo; queste inezie preliminari per dirmi quanto ero memetico prima che la memetica esistesse, mi trascinano a riflettere su tutti quei momenti di "io lo sapevo già", "te l'avevo detto", "da mo' che c'avevo pensato", etc etc in tutta la classe delle rivendicazioni di "diritto d'autore ipotetico"...

Questo video
è un pezzetto di un pezzone del gran Dennett sui memi. Dennett, gran pensatore, a cominciare dal venerando IOdellaMENTE.
Ora, da bravo mentologo non mentalista, guida la schietta dei memetici.

Sui memi in rete si trova tanto, come di ogni cosa post-new-age
 (e provate a inventare una parola e googlarla... tipo postnewage... paura),
da notare ad esempio KNOWYOURMEME
una roba che raccoglie memi in giro per la rete.

Beh, insomma...
Io la gente che si annoia proprio non la capisco.